Sarebbe molto difficile parlare di Morihei Ueshiba in modo esaustivo, è stato un uomo con molte sfaccettature che ha vissuto in un momento di forti cambiamenti per il suo paese. Dotato di una personalità fortissima è stato un grande innovatore, insieme a Jikoro Kano è stato l’artefice del traghettamento delle koryu bujutsu, le arti marziali classiche giapponesi in gendai budo, le arti marziali moderne. Budo vuol dire via marziale, cioè un percorso di crescita della persona che fa sue come strumento le tecniche marziali. Ueshiba, influenzato anche dalla sua ricerca spirituale in seno alla setta shintoista dell’Omotokyo, ha piegato le tecniche del Daitoryu aikijutsu, una scuola di jujutsu molto antica, ad un nuovo scopo, al fine di esprimersi in un modo coerente con il normale operare del creato. Il suo lascito all’umanità è stata proprio questa disciplina che si pone l’obiettivo di farci tornare alla nostra unione originale con l’universo, ma non in modo astratto ma pratico, riscoprendo il modo naturale e corretto di usare il corpo, la nostra forza, senza porci sempre in una situazione di contrasto, ma prima di tutto accettando. Questa rivoluzione nelle arti marziali è stata però operata facendo riaffiorare i valori tradizionali della cultura giapponese, che ha poi desiderato condividere con tutto il mondo invece di custodirli in modo egoistico, questa sua opera di apertura è stata poi faticosamente portata avanti dal primo Doshu, il figlio Kisshomaru. Se desiderate approfondire gli aspetti biografici e filosofici della sua vita vi suggerisco la lettura di un libro molto bello: “Lo spirito dell’Aikido” di Kisshomaru Ueshiba, edizioni Mediterranee.