Il brano che segue è tratto dalla vecchia pagina introduttiva del sito, e racconta come abbia cominciato la pratica dell’Aikido:
“La prima volta che sentii parlare di aikido ero ancora uno studente, tutto ciò che riuscii a mettere insieme fu una serie di notizie confuse: chi parlava di questa arte marziale come fosse una danza, chi ne esaltava la sua derivazione dalle tecniche di spada dei samurai, alla fine mosso dalla curiosità decisi di andare a vedere una lezione all’unico dojo di cui avevo reperito l’ubicazione, la vecchia sede del dojo centrale di via Eleniana, ebbi la sfortuna e l’ingenuità di non trovarvi alcuna lezione non essendomi informato preventivamente degli orari.
Per circa un anno la mia curiosità si sopì, finché una sera dell’estate del 1995 mi imbattei nell’ultimo frammento di una manifestazione di arti marziali che trasmettevano in tv, c’era un anziano giapponese, molto magro e dalle orecchie a sventola, vestito con degli ampi pantaloni grigi, che ripetutamente proiettava il suo attaccante con il minimo sforzo apparente, rimasi istantaneamente affascinato e mi ero appena deciso a praticare l’arte in questione quando scoprii grazie al commentatore che stavo osservando proprio l’aikido.
Iniziai a praticare ad ottobre, ma fu solo dopo un po’ che scoprii che la manifestazione che ero riuscito a seguire in tv era una ripresa della celebrazione del trentennale dell’Aikikai d’Italia, che cadeva nel 1994, trasmessa in ampia differita proprio per me, o almeno così mi piace pensare, e che l’elegante signore in questione era Kisshomaru Ueshiba, nientemeno che il figlio del fondatore dell’aikido e a quel tempo referente principale di tutti i praticanti nel mondo. Insomma avevo avuto la fortuna di osservare l’arte quando vive tramite una persona.
Kisshomaru Ueshiba è rimasto per me una figura speciale, ancor più negli anni quando ho scoperto che la diffusione e la portata dell’aikido nel mondo è stata principalmente merito suo, e sebbene possa sembrare strano, ancor più quando ho realizzato quanto difficile debba essere stato essere figlio di un personaggio ormai leggendario come O’Sensei, è davvero difficile crescere all’ombra di un personaggio così grande e trovare il proprio posto al sole senza clamore, evidentemente Kisshomaru Ueshiba riusciva a portare la sua eleganza ben al di fuori del tatami.
E’ naturale che oggi io dedichi questo sito e il dojo alla sua memoria. KisshomaruUeshibasensei, doumoarigatougozaimashita.”
Marco D’Amico